La vita di un artista romantico, con la stessa intensità e passione, ma anche con le inevitabili cadute di stile e prolissità che caratterizzano la musica di Henze. Rimane un nostalgico, commovente ritratto dell’Italia dagli anni Cinquanta in poi, soprattutto del Sud – quel Sud che comincia dai Colli Albani… – visto con gli occhi di un artista nordico alla ricerca della sua Grecia, dell’ideale classico, della bellezza.

Appaiono nell’autobiografia tantissimi personaggi della cultura artistica del ‘900, da Luchino Visconti a Michael Vyner, da Wystan Auden a Ingeborg Bachmann…mi hanno sorpreso la descrizione della lunga e difficile amicizia con Luigi Nono, che getta una luce nuova sul personaggio, e la totale assenza di ogni riferimento a Berio (a parte uno piccolissimo).